Quasi ci siamo, fra una quindicina di giorni dovrebbe essere scritta la parola fine a un tema che ha visto impegnati i fautori del si e del no, in una battaglia senza esclusione, ed in cui i media nazionali si sono sbizarriti in tutta la loro fantasia, così come pure i  sondaggisti. Ieri, il Corriere della Sera (Pagnoncelli) dava il no avanti di 10 punti rispetto al si. Si tratta di un gap non da poco e non so se il nostro Presidente del Consiglio, pur avvreditandolo di capacità taumaturgiche (non vendere mai la pelle dell’orso prima di averlo ammazzato), riuscità a colmare la differenza. So che si muove come una trottola, so che ha chiamato a raccolta tutti i Governatori targati PD, ivi compresa la nostra Serracchiani, a lavora pancia a terra, con l’obittivo di vincere la battaglia referendaria. Ho letto. sul Messaggero Veneto, che la nostra Governatrice, si è rivolta a Bersani chedendogli di modificare la sua posizione, che vede l’ex Segretario PD, favorevole al no. Ma la Serracchiani afferma anche che “uniti si può crescere” ma si riferisce alla situazione economica della ns/Regione, dove le molte Aziende, ancorta oggi, sono orientate a chiudere. Ecco che il calo delle ore di Cassa Integrazione trova una spiegazione, in quanto chi viene licenziato per chiusura dell’attività, non ha diritto alla Cassa I. Nel contempo però stanzia milioni per migliorare gli stipendi del pubblico impiego, alla faccia di chi è rimasto senza lavoro e senza Cassa Integrazione. Ieri sera Renzi è stato ospite di Lilly Gruber nella trasmissione “Otto e Mezzo”, in un confronto con il Giornalista Piter Gomez. Renzi festeggiava il millesimo giorno del suo pontificato e si è difeso, direi con “discreta infamia” Alla domanda di Gomez, se ritiene di aver fatto, in tempi di ristrettezza economica, una buona scelta nel dotarsi di un Aereo personale (acquistato in leasing per 70 milioni di €), ha risposto che per portare delle Delegazioni di nostri impresari in vari paesi, per promuovere il Made in Italy, quel mezzo di traspoto serve, e non poco, tutte le Nazioni evolute lo hanno. Come dire che se il mio vicino di casa possiede una Ferrari, anch’io, senza averne la possibilità, la voglio !

Cambio argomento e passo a trattare faccende di casa nostra. Mercoledì 17, il Messaggero ha pubblicato, su due pagine, la classifica, redatta dall’Osservatorio Skipass, delle località dell’arco alpino, dove lo sport della neve, va per la maggiore.In questa speciale classifica, Tarvisio, come titola il Servizio, va ad occupare il posto di Cenerentola, ovvero l’ultimo. Il confronto, a mio parere, è improponibile, in quanto la località della Valcanale viene messa a Confronto con Cortina, Madonna di Campiglio, Courmayer, Cervinia, Corvara ed altre 9 località che la precedono. A mio parere, il Quotidiano del Friuli, avrebbe fatto bene a relegare la notizia in ultima pagina e su una colonna, ma ha voluto strafare, offrendo alla nostra montagna un servizio che sicuramente poco l’aiuta. Pronta la levata di scudi del tarvisiano, ad iniziare dal Sindaco Carlantoni, seguito dal Presidente del Comitato Regionale della FISI, Franco Fontana, perciò, nel giro di 48 ore, Tarvisio lascia il posto di Cenerentola per essere issata sullo scranno di Regina, sia pur a livello regionale. Sotto accusa finisce il Direttore di Turismo FVG. dott. Pietrangelo, l’uomo voluta dal vicepresindente della Giunta Regionale, Bolzonello, considerato dagli operatori turistici inadatto a quel ruolo. In particolare si attribuisce a Pietrangelo il “niet” alla messa in funzioni dei cannoni sparaneve nella località della Valcanale, mentre erano in funzione a Sella Nevea, Zoncolan e Forni di Sopra. Ora, chi se ne intende un pochino, sa benissimo che i mezzi per la produzione di neve programmata, servono delle condizioni minime, che forse in quei giorni Tarvisio non aveva, perciò c’era il rischio di sparare acqua a scapito delle riserve. E una mia supposizione, che vale quel che vale. Mi è dispiaciuta però la volontà del Sindaco Carlantoni, di chiamare in causa ancora una volta la Carnia, che a suo giudizio, rispetto al tarvisiano, sarebbe ben poca cosa. Si tratta di una maniera come altre, di arrampicarsi sugli specchi, che non porta alcun beneficio nè agli uni nè agli altri. Per quanto ne so, sono counque concorde nel ritenere lacunosa l’opera di promozione turistica nella nostra regione, in particolare per quanto riguarda la montagna, ed in questo caso mi sento di schierarmi apertamente al fianco dei miei amici tarvisiani.