Lunedì 26 settembre, Matteo Renzi è stato ospite di V^Colonna, su rete Quattro, si è trattato di un monologo a cui ho retto per 5′ e poi ho cambiato canale, in quanto il Presidente del Consiglio, anzichè soffermarsi sulle cose che interessano gli italiani, stava difendenzo la sua Riforma Costituzionale, come si trattasse di una panacea per tutti i mali italiani. Ho poi assistito, venerdi 30, su LA /, al confronto con l’ex Presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, e ho tratto delle conclusioni sotto certi aspetti, preoccupanti, Mi sono infatti detto, se vincesse il “SI” al prossimo Referendum (4 dicembre prossimo), quest’uomo, già ora straripante ed indigesto nel suo comportamento, nelle sue affermazioni, diventerebbe una specie di plenipotenziario incontrollabile. Zagrebelkssky gli ha contestato punto per punto la sua riforma, facendogli capire che se dovessse passsare, c’è il rischio reale,per la nostra Repubblica, di cadere nell’ologarchia, ovvere il potere in mano ad una sola persona, o al limite ad un gruppo, che sovente viene chiamato dei “dei poteri forti”
Aecondo il convincimento di Renzi, se non dovesse passare la sua Riforma, per 20 anni non se ne parlerebbe più, ed il nostro Paese continuerebbe ad essere ingovernabile, non a caso, in 70 anni di Repubblica, ci sono stati 69 Governi, il suo, sarebbe uno dei più longevi, e poco importa se per tirare a campare, ha dovuto ricorrere alla compravendita di senatori, pare con la benedizione di Berlusconi. Abbiamo fatto questo ed abbiamo fatto quello, daremo la 14^ a coloro che godono della pensione minima, rinnoveremo i contratti del pubblico impiego, faremo il ponte sullo stretto di Messina, e giù giù con promesse a non finire, senza spiegare dove andrebbe a raccogliere le risorse. Con la lotta all’evasione o mettendo le mani nelle tasche degli italiani, più probabile la seconda ipotesi che la prima, non a caso, per salvare Banca Etruria (quella del padre della Boschi), Banca Marche, Cari Ferrara e Caririeti, i correntisti di tutte le Banche, si vedranno aumentare di brutto le spese di tenuta conto, dei bonifici e di tutte le operazioni bancarie (La Verità di venerdi 30/9). I migranti potrebbero fruire della pensione dopo soli 5 anni di lavoro, faciliteremo l’uscita dal lavoro a quelli che sono vicini alle pensione, già sono stati presi accordi in tal senso, con i Sindacati.
C’è poi la ricostruzione post terremoto nell’Italia Centrale, e per ultimo ma non ultimo, la gestione dei migranti, che continuano a sbarcare giornalmente, a migliaia, sulle nostre coste, Per questo chiederemo all’Unione Europea, sempre parole di Renzi, maggior flessibilità, il che, se concessa, significherebbe un nuovo e pesante balzo in avanti del debito pubblico.
Forse pensa, Renzi, di far fronte a tutto questo con la riforma del senato, non più eletto dai cittadini ma dai partiti. Si chiamerà Senato delle Regioni, ma la Riforma Renzi-Boschi, anzichè andare verso un federalismo va verso uno Stato sempre più accentratore, ed anche la specialità del Friuli-Venezia Giulia, alla quale verrebbero tolte molte competenze, è a rischio, checchè ne dica Debira Serracchiani, che a mio parere ha le stesse caratteristiche di Renzi, gran parolai, ma ne sono reso conto nel confronto con il senatore Brunetta, ispiti di otto e mezzo. Brunetta tentava di far capire alla nostra governatrice, che tutte le cose che propongono significano aumento del deficit, ma lei, peraltro abilissima, ha sempre ribattuto, colpo su colpo, le argomentazioni del pidiellino. Qualcuno ha per caso preso nota del quesito referendario ? Lo si legga bene, è ingannevole, perchè non si chiede all’elettore se è d’accordo con la Riforma Costituzionale, bensì gli sichiede se è d’accordo sulla riduzione del numero dei parlamentari, sui risparmi che ne deriverebbero ecc. ecc.. Ormai credo siano pochi coloro che, aperta la scheda, si soffermino a leggere il quesito, entrano in gabina già decisi a votare si oppure a votare no. Io voterò no semplicemente perchè la riforma approvata in Parlamento, è un insieme di norme di difficile interpretazione. l’ha detto Zagrebelsky, dove si dice tutto ed il contrario di tutto, un vero e proprio ginepraio. Renzi ha detto che il traffico del Porto di Amsterdam, e pari al traffico di tutti i Porti Italiani, perciò vanno ridotti (lo vada a dire ai triestini che il loro porto sarà, forse, una succursale di quello di Genova), gli ospedali, uno attaccato all’altro,m non hanno senso (lo vada a dire ai gemonesi o a quelli di Latisana), è probabile anche un ridimensionamento delle stazioni ferroviarie, il tutto in una logica d’aumento dei posti di lavoro, che magari potrebbero essere compensati dai 100 mila che troveranno lavoro nella costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Non credo che sia poi tanto facile conciliare un tipo di preparazione professionale con un’altra.
In Friuli, nel settore edilizio, sono a rischio 70.000 posti di lavoro, purtuttavia si contuinua a penalizzare il settore delle cotruzioni, fin’ora primario nell’econmia del nostro paese. Chi è quel matto che, pur avendo i mezzi per farlo, si comperà oggi una seconda casa. Allopra che si fa, si prendono di mira i condomini, imponendo spese assurde per il risparmio energetico, con l’applicazione, in ogni radiatore, di uno speciale sistema di controllo. Si calcola un costo medio di 500/700 € per appartamento, e chi non li ha, che fa ? Bisognerebbe chiederlo a Renzi ed ai suoi Ministeri. Si trattarebbe comunque di una soluzione tampone per l’industria elettromeccanica, e poi ? E’ ovvio che si inventeranno qualche altro stratagemma, ma, sia chiaro, tutte queste furbacchiate equivalgono a una tassazione, anomala fin che volete, ma pur sempre una spesa imposta. Poi ne vedremo di belle nella futura gestione delle acque (si parla, nella prima fase, di un onere pro capite di 100/110 € a pro di chi, delle multinazionali e di qualhe decina di manager, in pratica di un businnes pari a quello del petrolio, solo che del petrolio si può fose fare a meno, dell’acqua, che è un bene primario, no !

Chiedo scusa ai lettori, ma per rendere più significativo il titolo sul quale imperniare il mio odierno pensiero, ho dovuto far ricorso alla mia lingua madra, il friulano. Se entro in un bosco incolto, magari dopo una tromba d’aria, che han divelto gli abeti (chioma folta e radice superficiale), si crea un’area di luce d trovano terreno fertile le piante spinose, e quando ci si trova immersi in esse è difficile districarsi, ed a volte le spine lasciano il segno su gambe e braccia.
Ecco allora che per dare una definizione appropriata allo stato dell’Italia, con Partiti e Movimenti che giocano a rimpiatto per scovare il colpevole dei mali che affliggono il Paese, non ho trovato, per definire lo stato ingarbugliato in cui si dibatte, che definirlo un “baraçâr”
Sikamo di fronte ad una nuova calamità, il terremoto nell’italia Centrale, lutti e distruzioni a cui bisogna in qualche modo porre rimedio, anche perchè si avvicina la stagione invernale. Con cosa e con quali mezzi si può far fronte, innanzitutto imponendo nuove tasse, aumentando le accise sui prodotti petroliferi o sulle fonti energetiche, salvo poidimenticarsi di come vanno gestite, a mio avviso con saggezza ed onestà e facendo leva sulla solidarietà nazionale ed internazionale. Se però le cose dovessero andare come in passato, quanto con l’aumento delle accise sui carburanti, sono stati raccolti per il terremoto del Belice, del Friuli, delle marche e dell’Umbria, del Molise e della Puglia, dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna, ben 145 miliardi di Euro, di questi, solo 70,4 miliardi sono stati spesi, e gli altri dove sono finiti, a salvare Banche o ad valimentare la corruzione, la camorra e quant’altro. Sarebbe giusto saperlo, prima di chiedere agli italiani altri sacrifici.
Ma la situazione catastrofica non si limita al recente terremoto, i9n quanto onde far fronte a tutta una serie di difficoltà che investono il Paese, si parla di una ,manovra da 30 miliardi, con la garanzia di Renzi (sapeste quanto vale) che non aumenterà la pressione fiscale.Forse questo nostro Presidente del Consiglio, ha poteri taumaturgici, capaci di trasfromare le immondizie romane in cumuli d’oro.
A proposito di “mafia capitale” e di tutto ciò che la circonda, era prevedibile che il nuovo Sindaco, la pentastellata Viriginia Raggi, si sarebbe trovata “como i pûlz ta stopa” (le pulci in mezzo alla stoppa), aggredita da sinistra e da destra e dai suoi stessi compgnai di partito, se partito si può chiamare) Qualcuno è arrivato a dire che, onde ridimensionare il movimento di Grillo, non c’era altra strada che scaricargli sulle spalle il problema romano, un problema, a meno che non si segua un metodo podestarile, è, per me, irrisolvibile. Tutti giocano a chi meno fa e la Capitale d’Italia, la Madre (santa) di tutti i Popoli, giace derelitta come un mendicante. Ma Renzi, che non farà nulla per togliere dai guai la Raggi, è particolarmente interessato alle prove referendarie, e cerca amici ovunque, nell’Ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, nella Merkel, che loda le sue coraggiose riforme e magari non le ha neppure lette. Provate ad immaginare me, ambasciatore dell’Italia presso il Governo USA, che mi mettessi a sostenere la Clinton anzichè il suo avversario, succederebbe il finimondo. Non sono un grande e forse neppure piccolo, intenditore di politica internazionale, ma quel Trump mi fa paura, lo vedo nelle mani dei poteri forti, pronto anche a scatenare qualche brutto evento.
Tutti sanno che nelle disgrazie (abbiamo parlato di terremoti) c’è chi piange i proprio morti e c’è che si riempie le tasche, così con le guerre.
Ieri sera ho assistito, mio malgrado, alla Seduta Straordinaria del Consiglio Comunale del mio Paese (530 anime), i temi principali all’ordine del giorno erano lìincorporazione (per legge è stato detto) di Carniacque in CAFC, che poi sarebbe l’anticamera di una fusione ancor più grando (prima l’ATO ideale era il territorio carnico assieme al tarvisiona, ora diventa la provincia di Udine e domani sarà quello del nordest, dove potranno guazzare, a spese degli utenti, manager di ogni statura e di ogni colore, A parte due astensioni e senza il minimo dibattito, il voto è stato favorevole. Il Consiglio si è poi intrattenuto sulla proposta di raddoppio dell’indennità di carica al Sinsaco, ciò in base ad una norma regionale che prevede il raddoppio dell’indennità per i Sindaci il cui Comune è a prevalente economia turistica. I dati forniti di Turismo FVG erano tali che la microcomunità di Ravascletto, poteva riconoscere il raddoppio di indennità al proprio Sindaco.
Anche in questo caso, discussioni minime o quantomeno irrilevanti e voto favorevole, con l’eccezione di un astenuto. Che dire, che la politica o i politicanti devono vivere di politica, gli altri pagare le tasse ed avere sempre meno servizi, Mi piacerebbe però sapere se in territorio carnico c’è ancora qualche altro Comune ove il Sindaco ha preteso il raddoppio di indennità. Per me è una vergogna, capisco che nel mio Comune non esiste minoranza o opposizione che dir si voglia, ma che almeno uno, dico uno, dei Consiglieri presenti non abbia sentito il piacere di diversificarsi, magari con ragioni condivisibili, mi ha lasciato l’amarezza in bocca.Ma come è sempre stato detto, ohmo popolo ha il governo che si merita. Ultima cosa e tutt’altro che trascurabile, il Consiglio è durato 30′.

Il nostro Capo del Governo, mi sta diventando cordialmente antipatico, la sua costante sbruffoneria, il suo smentirsi in continuità, il suo dichiararsi diverso dagli altri (in cosa), lo rende indigesto, anche in coloro che avevano creduto in lui, e fra questi il sottoscritto. Ho più di 80 anni, di Presidenti del Consiglio ne ho visti passare tanti, da De Gasperi, a Rumor, da Tambroni a Fanfani, da Colombo ad Andreotti, a Forlani ed altri ancora Taccio quelli che hanno guidato il Governo dal 92 al 2013, ma uno spaccone così credo di non averlo mai visto. Obiettivamente va riconosciuto che è capitato in un momento difficile, molto difficile, il PIL che non cresce, la Aziende che chiudono o vanno in mani straniere, la Cassa Integrazione in deroga che pareva arrestarsi ma che invece ricomincia a correre, il publico impiego che reclama il rinnovo contrattuale, fermo dal 2009 ma nessuno è finito in Cassa Intregrazione od in mobilità. C’è il sistema bancario che scricchiola, mentre Renzi pensava di aggiustare le cose cin il salvataggio di Banca Etruria o del MPS. C’è il grosso problema dei migranti, con tutti gli annessi e connessi, di cui non vedo la fine (eppure qualcuno fa i soldi anche sfruttando quei poveri disgraziati, fra i quali si annida sicuramente qualche terrorista. Si dice che il costo minimo giornaliero di un migrante sia di 35 €, tanti quanti lo Stato da a me di pensione dopo 38 anni di lavoro, e con quelli devo pagare pure le TASSE (IMU-TASI-TARI-Canone Acquedotto, Canone RAI ecc.ecc.) Recentemente il Governo Renzi ha ottenuto dall’UE, una flessibilità di 19 miliardi, non è una cifra da poco eppure spalmata sulle tante piaghe di questo nostro Paese, e ben poca cosa. Eco allora che il prossimo Autunno s’imporrà una nuova manovra economica, si dice da 30 miliardi (o si impongomo nuove tasse, o si aumenta l’IVA (già alta) oppure si ricorre all’indebitamento pubblico che ha ormai raggiunto cifre impronunciabili. Quando dico che sto Renzi è anche “sfigato” non credo di dire una fesseria, vedasi l’ultima tegola capitategli sulla testa nella notte fra il 23 ed il 24 del mese in corso, con le scosse telluriche che hanno sconvolto una buona fetta dell’Italia Centrale. Renzi ha ssicurato interventi immediati e adeguati, e mentre lo diceva già aveva in tgesta dove ramazzare le risorse. Ammirevole, non c’è che dire, d’altrea parte cosa avrebbe potuto dire di fronte ad una catastrofe del genere.
Accantoniamo per un momento queste tristi note e diamo una sbirciata a ciò che Renzi, Segretario del PD e Capo del Governo, sta combinando pur di non essere costretto ad abbandonare il potere, a cui ovviamente ci tiene tantissimo, nonostante difficoltà tali da atterrare un toro. Renzi, con la prosopopea di cui è un eccellente interprete, aveva puntato tutto sul Referendum Confermativo del prossimo autunno e sulla nuova Legge Elettorale (l’Italicum). I sondaggi però dicono che se al ballottaggio vanno i PD ed i Pentastellati, vingono quest’ultimi a mani alzate. Ecco allora che il nostro Uomo, spinto anche dai massimi esponenti del suo Partito, Serracchiani e Boschi in testa, parrebbe disponibile a modificare l’Italicum, una Lgge che consentirebbe ad un piccolo Partito che rappresenti il 25% del Corpo elettorale, di governare il Paese a suo piacimento. Non siamo ancora alla fine, i sondaggi, in tema di referendum, danno il no in testa, il che significherebbe che Renzi e la sua degna comare, Elena Boschi, se andasse così dovrebbero prendere la via dell’esilio, e con disonore (diversamente da ciò che affermava Carlo Alberto di Savoia), ovvero dopo averne combinate di cotte e di crude. Questi nostri due Campioni
(peccato che le Olimpiadi siano terminate) avevano solennemente affermato che in caso di insuccesso del Referendum (personalizzato all’eccesso), avrebbero tolto il disturbo e mai si sarebbero occupati di politica. Cavolo, il corregionale di Dante, capita l’antifona, ha lasciato intendere che la legislatura durerà fino alla scadenza naturale del 2018, e che nessuno (forse sarà anche una pia illusione) riuscirà a disarcionarlo. Ovviamente si dipingono futuri oscuri se Renzi si trovasse veramente nella condizione di “mollare l’Osso”, sarebbe come se l’Italia, come ha fatto il Regno Unito, uscisse dall’UE. Questi oscuri orizzonti vengono paventati in particolare dai poteri forti, ovvero da coloro che hanno voluto Renzi alla guida dell’Italia. Le cose che scrivo oggi, non sono che la ripetizione di ciò che scrivevo nel 2013, quando Renzi, forte del successo alle Elezioni Europee, era nella condizione di dettera e tutti le sue condizioni. Glie l’ebbi a scrivere : guarda giovanotto, che i consensi che hai raccolto alle Elezioni Europee, sono voti in libertà, ovvero espressi dfa coloro che pemsano : tanto peggio tanto meglio ! Ma quei voti sarebbero ritornati all’ovile nell’arco di poco tempo, forse non ancora nell’ovile migliore, ma da quì al 1918………………………

Da circa un mese non pubblico nulla sul mio blog, aspettavo di sentire o leggere qualche buona notizia, per poi commentarla, ma credo che l’attesa sia vana. Se mi guardo attorno, se seguo le cosidette trasmissioni di approfondimento, a cui partecipano sem,pre gli stessi personaggi (il sottosegretario Migliore per primo) non posso aspettarmi nessuna novità se non la solita tiritera, su quello che sta facendo il Governo Renzi e su ciò che non hanno fatto i Governi precedenti, guidati da Letta, Monti e Berlusconi. Posso essere d’accordo che nessuno abbia fatto qualcosa chje veramente si sia rivelato utile alla collettività, ma Renzi, se si tolgono di mezzo le promesse da “marinaio”, ciò che ha fatto l’ha fatto solamente per rinforzare il suo potere, ammesso che possa gestirlo dopo il Referendun confermativo del prossimo autunno, vedasi Legge Elettorale e Riforma Costituzionale, fatte al solo scopo di espropriare il potere al Popolo Sovrano.
Non basta, dopo aver negato ogni possibilità di rivedere quanto il Parlamento ha deciso grazie ai voti di fiducia, dopo aver preso atto che i sondaggi lo danno perdente nei conbfronti dei pentastellati, e che il nò al Referendum da lui fortemente voluto, per confermare la sua supremazia, ora sarebbe disposto a rivedere la Legge Elettorale che va sotto il nome di Italicum, per non consegnare il potere al Movimento di Grillo. E’ semplicemente ridicolo.
Qualche giornale ha scritto che il Governo è in ferie e che ogni decisione su temi molto importanti, viene sistematicamente rinviata al prossimo autunno, quando si saprà l’esito della consultazione referendaria e se Renzi, nell’ipotesi che prevalga il no, lascerà la guida del Governo e con lui, fortunatamente, anche la Boschi, che non perde occasione per tenere la bocca chiusa, infatti, ogni volta che l’apre, fa lievitare la percentuale del “NO”. Sul tappeto ci sono temi come l’immigrazione, la sicurezza, il sistema creditizio, l’occupazione della RAI ed i compensi vergognosi ai suoi Dirigenti o Collaboratori, mentre gli italiani saranno presto chiamati a pagare la prima rata del Canone per l’anno 2016. 650.000 € all’anno è il compenso che si è attribuito l’Amministratore Delegato Dall’Orto (54.000 al mese, cifra che con una pensione media, mlioni di italiani impiegano tre anni per metterla assieme. Il Governo Monti aveva fissato in 240.000 € la cifra massima che un manager pubblico avrebbe potuto percepire, Dall’Orto, chissà con quale alchimia, è riuscita a triplicarla, ed il Governo sta a guardare ?
Si parla tanto della sofferenza di diversi Istituti di Credito, ieri la Banca Centrale Europea o chi per essa, ha promosso alcune Banche Europee ed anche 4 italiane, bocciando solo il Montepaschi di Siena, ma aprendo ad un pssibile dsalvataggio, con soldi pubblici o privati ? Non l’ho capito, mentre ho la certezza che già il Governo Letta era intervenuto con un foraggiamento di 6 miliardi, a auele titolo, a fondo perso o come prestito ? 60 miliardi l’Italia è stata chiamata a sborsare per salvare la Grecia, ed anche in questo caso non conosco le condizioni.
Ma torniamo al Referendum ed al modo con il quale Renzi & C. lo interpretano, facendo
balenare delle ipotesi catastrofiche se dovesse prevalere il no. Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ovvero la seconda carica dello Stato, ha affermato che non esiste alcun pericolo epocalittico, che, com’è sempre successo, ad un Governo dimissionario, si fa fronte con un nuovo esecutivo (chiaramente questo dovrebbe racimolare una maggioranza, oppure si va a nuove elezioni). Massimo Dalema ha detto che Renzi sta attuando il programma di Berlusconi, non un programma di Centrosinistra, e credo che abbia ragione a pensarla così, non a caso l’Associazione Industriali ha promesso di schierarsi per il Si. Nencja il cjan al mena la coda di bant, segno evidente che Renzi è schierato con i poteri forti !
Ma il Popolino non è più quello del 48, i mezzi di informazione, nonostante l’occupazione della RAI da parte del Governo, sa come comportarsi, lo ha dimostrato il 5 giugno scorso, quando il PD ne uscì con le ossa rotte, anche se Renzi disse che si, c’è stata una socnfitta, che però è difficile da decifrare. Devo andare io a spiegarglielo ?

Sul periodico di Frate Indovino – giugno 2016 – leggo quanto segue :

E mentre chi da lavoro e chi lavora (o cerca lavoro), fa una fatica prometeica per resistere alla crisi, ingegnandosi in mille modi a trovare sbocchi, tormentandosi giorno e notte, nella solita casta si va avanti bellamente e alla grande, blindati nella difesa di privilegi sconcertanti e scandalosi  “nessuno deve toccare i vantaggi di una condizione”, neppure se il Paese boccheggia. Si prendano  a(cattivo) esempio i Dirigenti di Palazzo Chigi, gente già sistemata di lusso, eccome. Qui ci sono 98 Dirigenti di prima fascia e 203 di seconda: totale 301. Sembra incredibile ma avviene :che l’89% di questi signori si è preso un premio per meriti di eccellenza nel lavoro. Da notare : con il massimo dei voti ! Il premio medio erogato ad ogni dirigente nel 2014, è stato di €13.590,40 per un totale di circa 4 milioni di euro. Forse è difficile, per chi abita lontano dalla quotidianità, sapere e capire che 13.590 € di premio, per molti operai è l’equivalente di un anno di duro lavoro alla catena di montaggio. Ora le mie considerazioni :Per chì non lo sapesse, Palazzo Chigi è la sede del Governo, non ho idea di quanto sia grande, ma per starci 301 dirigenti, più qualche centinaia di portacarte, dov’essere grande quanto una caserma, oppure si danno il cambio onde non doversi spremere più del minimo necessario per mettersi in tasca il premio. Ma io mi chiedo, il Presidente del Consiglio, i suoi ministri, gli mattuali e quelli che li hanno preceduti, sanno di queste cose o fanno finta di non saperle, il chè sarebbe ancora più grave. Oltre a questo, chi è che stila le classifiche, che è che da i voti (si badi che 13.590 è il premio medio, il ché significa che qualcuno potrebbe averne ricevuti  18, altri 20) loro stessi ? Sia come sia, si tratta comunque di una cosa scandalosa, che fortunatamente quegli italiani che non sanno come arrivare a fine mese, avrebbero tutte le ragioni per assediare Palazzo Chigi, e non lasciar passare nè pane nè acqua, si che tutti possano marcire nel palazzo. Lungi dal pensare che tutta quella marmaglia sia stata assunta dal Governo Renzi, mi chiedo come nessuno, nel presente e nel passato, abbia ritenuto di fare una decimazione, proprio per il rispetto dovuto alle centinaia di migliaia di italiani che cercano ristoro nei cassonetti. Sono esterefatto, tanto che se fossi investito da compiti ministeriali, sono certo che farei la fine di Jo Cox. Quella gente ha i soldi per pagare i sicari, soldi sottratti dalle tasche di milioni di italiani. Racconto ancora ancora questa e poi chiudo. Generalmente, quando mi arriva la bolletta della luce, guardo l’importo da pagare e, se non si discosta dalle mie previsioni, pago e taccio. L’entità delle bollette dei due ultimi bimestri, mi ha fatto saltare la mosca al naso, perciò ho voluto passare negli Uffici del fornitore (la SECAB di Paluzza) per qualche ragguaglio. Com’è possibile, ho detto, dopo gli annunci, da parte del Governo, che sarebbe diminuita la bolletta di luce e gas, dover prendere atto chè c’è stato, invece, un aumento di circa il 50% ? Ho così scoperto che tutti i consumatori di Luce e gas, finanziano gli impianti fotovoltaici, per i quali riceviamo spesso telefonate e delle Mail, che offrono condizioni sbalorditive. Morale della favola, facendo alcuni conti, sono arrivato alla conclusione che solo il 43% dell’importo della bolletta, si riferisce al consumo, mentre il 57%  son tutte imposte e tasse, che servono, ovviamente per pagare i premi ai dirigenti di Palazzo Chigi. Che dire ? Viva l’Italia ! Ma si, basta la salût !

 

La stragrande maggioranza degli italiani sa che Renzi ha legato all’esito del Referendum confermativo del prossimo autunno, il suo futuro politico, come lui, anche la superministro Elena Boschi sua degna comare ! Da tempo ormai, il Presidente del Consiglio ed i suoi partner, fra cui anche l’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si danno un gran daffare per convincere gli italiani a votare “sì” sulle riforme costituzionali, che includono anche la nuova Legge Elettorale, che va sotto il nome di “Italicum” e che dovrebbe sostituire il “Porcellum” che la Suprema Corte ha definito anticostituzionale: L’Italicum è però parente stretto del Porcellum, quindi anch’esso lontano dalla sovranità che spetta al Popolo. Per raggiungere il suo scopo che fa Renzi : occupa le tre testate RAI, alla faccia della par-conditio, 7 ore a lui per sostenere le ragioni del si, 79″ ai sostenitori del no. L’avesse fatto Berlusconi tutti avrebbero gridato allo scandalo ! L’uomo Renzi, che forse sarà anche un politico di razza, ma ogni giorno che passa si sta dimostrando sempre più un despota. Ele elezioni amministrative del 5 giugno, che si concluderanno con i ballottaggi domenica prossima, stando ai risultati del primo turno, rappresentano una debacle per il PD, di cui Renzi è Segretario Nazionale. Egli si è affrettato a dire che non c’è alcun nesso fra amministrative ed azione del governo nazionale: Gli lettori scelgono chi deve governare le loro città e perciò non danno alcun giudizio sul suo governo: Renzi sa che non è così, il PD paga per i suoi errori, tant’è che Fassino, che a Torino corre per essere riconfermato  sindaco del capoluogo piemontese, non vuole che Renzi si faccia vedere nella sua città, e neppure la Boschi. Altrettanto ha detto Giacchetti, suo candidato  alla poltrona di Sindaco della città capitolina. E’ possibile quindi che il Presidente del Consiglio stia diventando indigesto anche ai suoi compagni di partito, le affermazioni di Dalema ne sono una prova. Il nostro Primo Ministro tenta comunque di correre ai ripari, con alcune leggi per agevolare l’uscita dal lavoro in anticipo rispetto alle norme vigenti, ma con formule talmente farraginose che neppure gli addetti ai lavori riescono ad interpretare. Dovrebbero fare da protagoniste, in quest’ultima trovata, le Banche, attraverso dei prestiti ventennali, non scaricabili sugli eventuali eredi. Questo è quanto si legge, ma ribadisco, neppure loro sanno quello che fanno, perciò, seguendo gli insegnamenti di Cristo Gesù, saremo costretti a perdonarli !

Non sono interessato ai ballottaggi di domenica prossima, ma seguo con curiosità ciò che succede sul palcosceno politico e, proprio perchè non sono interessato, mi diverto ad assistere ai “colpi bassi” che i vari pretendenti alla poltrona di Sindaco, si scambiano, sia che lo facciano personalmente che per interposta persona, com’è successo con Vittorio Sgarbi che, venuto a Trieste per sostenere la candidatura di Dipiazza, ha finito per offendere gli elettori che al primo turno hanno votato per il Sindaco uscente, Cosolini. Sgarbi è Sgarbi, penso che siano in tanti a conoscerlo, è sarcastico, non usa mezzi termi  e, abbastanza sovente, si lascia andare a degli sproloqui. Nulla da dire se attacca Cosolini, è libero di farlo, ma se mi da del “T.di C.”perchè l’ho votato, allora, se l’avessi a portata di mano, , gli direi : permetti che un “T.di C.” di assesti  un manrovescio. Ribadisco, Sgarbi è Sgarbi, non è persona che riveste cariche pubbliche e tanto meno è un Ministro della Repubblica, quindi non detiene potere. Altro è il caso del superministro Elena Boschi, nel piene dell’esercizio dei suoi poteri, che, senza minimamente vergognarsi dice ai torinesi, ma l’avrà detto anche ai romani, che, in caso di vittoria dell’appendino a Torino e della Raggi a Roma, i milioni al capoluogo piemontese per la Città della Salute ed alla Capitale perchè possa  eliminare alcune delle sue vergogne, dovranno sognarseli. Premesso che un Ministro che fa affermazione del genere dovrebbe, a mio parere, dimettersi, non posso non chidergli se si tratta di soldi appartenenti al suo patrimonio personale, nel qual caso, per prima cosa, doveva provvedere al salvataggio di Banca Etruria; se invece sono soldi dei contribuenti, allora abbia la bontà di non dividere il gregge fra pecore bianche e pecore nere, non sarebbe legittimo ! Noto, al di la di ogni altra considerazione, che sia Renzi che la Boschi, sono in stato confusionale e non sanno più cosa escogirare per evitare la disfatta. Ecco allora che si studiano i pensionamenti anticipati con lo sconto del 15% ed il ricorso al presito bancario da restituire in rate ventennali (manovra che avrebbe chiaramente lo scopo non tanto di agevolare i pensionamenti, bensì di un’ancora di salvataggio per le Banche, molte, che navigano in acque limaciose. Ma io mi chiedo, e se uno passa a miglior vita prima di aver restituito il tutto alla Banca, alla parte residua devono provvedere gli eredi, che non incassano più la pensione del defunto ? Ma Renzi sta pensando anche alla riduzione delle tasse, almeno lo annuncia in questi giorni che precedono i ballottaggi, salvo poi fare marcia indietro per mancanza di coperture. A Roma, il candidato del PD, Giacchetti, che deve vedersela con la pentastellata Raggi, va gridando a squarciagola, che la sua antagonista, opponendosi alla candidatura Olimpica della Capitale,  determina la riuncia a miliardi di investimenti ed a centinaia di migliaia di posti di lavoro, pagati da chi, on. Giacchetti, dai romani o da tutti i contribuente italiani ? Anche l’Associazione Calcio Roma si è intromessa in questa disputa, minacciando di far causa alla Raggi per la mancata realizzazione del nuovo stadio, per la cui progettazione sono già stati spesi dei milioni. A Udine, il nuovo stadio, è stato realizzato dai Pozzo, non dal Comune di Udine e neppure dai contribuenti friulani. Passata l’ubriacatezza da elezioni, forse si comincerà a ragionare con maggior saggezza, questo è il mio auspicio, in caso diverso ci sarà di che soffrire in termini imposizione fiscale, a meno che non si faccia ancora ricorso all’indebitamento pubblico, puntanto a nuovi records, ma sarebbe da incoscienti.

 

Se no isè mati non li volemo, così dicono i triestini, che è gente a volte balorda ma piena di brio, ed a cui non fa difetto l’arguzia. Domenica scorsa gli elettori del capoluogo giuliano, hanno affibbiato una solenne sberla al Sindaco uscente, Cosolini e per tramite di quest’ultimo alla governatrice Debora Serracchiani. Altro ceffone l’ha  preso, a Pordenone, il vice della Serracchiani, Bozonello. Renzi, commentando i rsultati di domenica 5 giugno, ha ammesso che il PD non ha vinto, un’ammissione che può anche significare che non ha perso. Ieri sera, nel corso della trasmissione “La Gabbia” su la 7, è stato posto un quesito ai telespettatori, questo : Chi ha perso le elezioni amministrative ? L’82% ha risposto : Renzi ! Lui ostenta sicurezza, guarda al prossimo autunno, quando ci sarà il referendum che potrebbe porre fine alla sua carriera politica, con grande fiducia, (gli ultimi sondaggi pubblicati quest’oggi danno in vantaggio il no, di un punto e mezzo) senza peraltro perdere di vista i bollottaggi di domenica 19. Per quanto riguarda Roma, invita i romani a riflettere bene, in quanto se vincesse la Raggi significherebbe l’addio alle Olimpiadi del 2024, a proposito delle quali la candidata del 5 Stelle ha già detto no, motivando il suo diniego al fatto che Roma ha problemi ben più seri che attendono di essere risolti. L’ex Sindaco Marino, defenestrato da Renzi, ha detto che di qui al 2044 i contribuenti italiani dovranno sborsare mezzo miliardo all’anno per sanare il deficit capitolino. I giornali, non tutti, hanno scritto che i poteri forti sono dalla parte di Giacchetti, in quanto hanno annusato che esiste una concreta opportunità di lucrare, fra questi anche colui che dovrebbe guidare il Comitato Organizzativo, Luca Cordero di Montezemolo, ed il Presidente del CONI, Malagò. Fra le imprese più interessate all’evento, i Caltagirone (suocero di PierFerdinando Casini. Torniamo a Renzi, ovvero al Segretario del PD, che domenica scorsa non ha vinto, non solo, a Napoli il PD ha agguantato il minimo storico (11%), ed a Torino il primo Partito è il 5 Stelle. Grillo ha affermato che, se a Roma non vince la Raggi, lui si da fuoco ! Speriamo che sia vero ! Ormai il nostro Presidente del Consiglio si sente accerchiato, non solo dagli avversare e dall’opinione pubblica, anche dalla minoranza del suo Partito e non credo che le esternazioni della nostra Serracchiani, valgano a toglierlo dall’accerchiamento. Una fra la più grandi cavolate commesse dal Governo Renzi, è stata quella degli 80 euro in busta paga, cavolata che però gli è valsa la grande vittoria (oltre il 40%), alle ultime elezioni europee. Ira però si viene a conoscenza che molti di coloro che hanno fruito della sua regalia, dovranno restituirla e non solo chi ha sforato il tetto massimo oltre il quale non avrebbero avuto diritto, ma anche quei poveretti che magari nel corso dell’anno hanno perso il posto di lavoro e si sono trovati a non superare la soglia dell’imponibilità del loro salario annuale. In questo caso penso possano chiedere il rimborso dell’IRPEF non dovuta ma versata, dalla quale può eventualmente essere detratta la quota degli 80 € non spettante. Va infatti sottolineato che la detrazione fiscale per lavoro dipendente o pensione, si basa su 365 gg.l’anno. In presenza di contanto casino, sono portato a pensare che i embri del Governo prima ed il Parlamento poi, abbiano approvato ciò che il Ministero del Lavoro aveva approntato, senza neppure la briga di soffermarsi a valutare la cose nei particolari, ma questa è prassi consolidata ! E’ triste, ma è così ! Tutti sappiamo che l’Italia è un Paese ingovernabile, ed allora, perchè tante buffonate, non è meglio rifugiarsi in un pizzico di prudenza in più ? Probabilmente la sete di potere è tale da far perdere di vista quella che per noi, miseri mortali, è chiamata saggezza !

Le elezioni amministrative di domenica 5, hanno dato dei risultati sorprendenti ma non inattesi, tant’è che le cose sono anadate come avevo previsto e per Renzi (non solo per lui ma anche per Debora Serracchiani, dovrebbero rappresentare un campanello d’allarme da non prendere sottogamba. Prima di tutto l’astensione, che sta a confermare l’ormai consolidata dissafezione degli elettori nei confronti della politica, disaffezione che va da sinistra a destra, da destra a sinistra (36,80% in campo nazionale, 43,34 in Regione, 37,62% a Pordenone, 46,55% a Trieste). Non ho intenzione di commentare quelli che sono stati i risultati in campo nazionale, mi soffermo su quelli scaturiti in Regione, in particolare a Trieste ed a Pordenone, che hanno affibbiato un sonoro schiaffo al duo Serracchiani-Bolzonello. Non posso prevedere come andranno i ballottaggi, ma credo che sarà difficile per il Sindaco uscente di Trieste, Cosolini, colmare un gap di 11,59 punti sul candidato di centrodestra, Dipiazza. Ancora più dura mi pare l’impresa della Giust a Pordenone, dove il candidato di centrodestra, Ciriani, la sopravvanza di 12,25 punti. Non ho ancora sentito nessuno dei due (mi pare che la Serracchiani sia andata profuga a Roma, riparata in qualche studio televisivo, com’è sua consuetudine, mentre Bolzonello, che dal risultato elettorale della sua città contava di ereggere il suo futuro politico (magari prendendo il posto della Serracchiani alle prossime Regionali) pare se ne stia cheto cheto dietro le quinte a masticare amaro. Ribadisco, ci sono ancora di mezzo i ballottaggi e, se dovesse capitare come in Austria, il risuoltato del primo raund potrebbe anche venire ribaltato, ma dubito forte. Ecco allora che tanto a Renzi come alla Serraqcchiani, suggeriamo un esamino di cosceinza, gli elettori non sono stupidi come lo erano nell’immediato dopoguerra, oggi, se sgarri, ti puniscono senza remissione, una volta tocca a voi, una agli altri; già avevo avvertito Renzi che il ripetersi del risultato delle Europee, quando il PD raccolse oltre il 40% dei consensi, sarebbe stato poco probabile in quanto si trattava di voti in libertà che avrebbero fatto presto a ritornare all’ovile (non dimentichiamo la mancia di 80 € in busta paga. Nessuno, cari amici, può affermare di avere in mano i voti degli elettori moderati, di destra o di sinistra, il 48 è lontano quasi 70 anni, ed oggi neppure i dirigenti del PCI, se ancora esistesse, potrebbero contare sui voti dei loro simpatizzanti e forse neppure degli iscritti al Partito. Quando sento parlare di “indicazioni di voto” mi vien da ridere, il mio voto lo do a chi mi pare, ammesso che vada a votare, e non certo a colui o a quel Partito che mi viene suggerito. Renzi ha fatto penso abbia sbagliato molte cose, anche l’essere prepotente (ma in una certa misura lo è anche la Serracchiani, basta pensare al comportamento della Giunta verso quei Sindaci che ancora non hanno accettato di entrare a far parte delle UTI), non paga, e neppure il raccontare bugie o fare promesse da marinaio. Se quello di ieri fosse un andazzo destinato a non disperdersi in poco tempo, anche l’esito del Referendum confermativo delle Riforme elettorali del duo Boschi-Renzi, potrebbe finir male, anche perchè gli avversari, ringalluzziti dai risultati di ieri, affileranno le armi ande far si che possa verificarsi la “seconda caduta”, quella che dovrebbe porre fine alla carriera politica di Renzi. Capisco la sete di potere di questi personaggi, capisco anche che non è mai facile conservarlo una volta raggiunto, a meno di una saggia politica improntata alla sobrietà, rifuggendo dalle facili promesse e mettendo mano, una volta per sempre, agli sprechi, allo snellimento dell’apparato burocratico, affinchè chi ha nel sangue la vogli di fare l’imprenditore (il solo che può creare posti di lavoro), non abbia a rinunciare prima ancora di partire.

 

 

Più che le Elezioni Amministrative di domenica prossima, al nostro Presidente del Consiglio, interessa il Referendum confermativo delle riforme costituzionali targate Renzi-Boschi, dall’esito del quale dipende la carriera politica dei nostri due amici. In questi giorni di pioggia, ho avuto del tempo disponibile, per ascoltare le ragioni del si e  quelle del no. Ieri il Capo del Governo era a Roma,  per sostenere la candidatura di Giacchetti alla carica di Sindaco della Capitale, ebbene, mi ha fatto paura, mi è parso fuori di senno. Ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte Benito Mussolini, quando dichiarò guerra alla Francia ed all’Inghilterra. Stesso impeto, lo stesso timbro di voce (mi pare che i due siano conterranei). Non potei vedere Mussolini, in quanto la TV era di la da venire, ma la voce, del come pronunciava le parole, quelle me le ricordo bene. Avevo da poco tempo iniziato le scuole elementari, ci portarono nel cortile del Municipio, dov’era installato un altoparlante, per ascoltare il Duce. Poi tutti a gridare “la guerra, la guerra” come si trattasse di un nuovo gioco (una mia pro zia, che transitava nei paraggi con la gerla in spalle, ci disse “ah fruts, fruts” no savês ce ch’a è la guera (lei aveva vissuto il primo conflitto mondiale). Per ovvie ragioni Mussolini non mi fece paura, Renzi si. Nel vederlo arringare i suoi uomini, nel sentirlo gridare “onestà, onestà” e dire che era necessario tirare fuori gli attributi e che il PD non teme nessuno, ebbene amici, convengo con quel Magistrato che tempo fa disse : bisogna fermare Renzi ! Ho ascoltato alcuni personaggi della sinistra, alcuni giornalisti che di destra non sono, i quali, senza mezzi termini hanno affermato che Renzi e la Boschi hanno messo assieme un papocchio senza nè testa nè coda. Qualcuno si è spinto a dire che al Segretario del PD, è affetto da potere autoriverenziale. Lui si trincera sul fatto che bisognava riformare la Costituzione, che chi viene scelto per governare (al momento lui è stato scelto solo da Napoletano) deve essere messo nelle condizioni di governare. Su questo sono d’accordissimo, come sono daccordissimo sul sistema unicamerale, l’ho già detto più volte, ma allora perchè mantenere in vita un Senato, che senso ha, solo per garantire la seggiola ad amici e compegni, visto che non saranno più i cittadini elettori chi mandare a Palazzo Madama, in quanto questo privilegio Renzi se l’è tenuto per se o per chi verrà dopo di lui. Ieri, su il Fatto Quotidiano, ho letto la cronistoria della nascita della Costituzione Repubblicana. Allo stesso tavolo si sono seduti De Gasperi e Tgliatti, Piaraccini e Tupini, in pratica tutti i Partiti contribuirono a scrivere la Carta Costituzionale. Fuori dalla porta, De Gasperi lasciò solo gli ex fascisti, in quanto la ferita era ancora aperta e non voleva creare condizioni di instabilità. Alla fine ci fu  l’approvazione quasi unanime. Per cambiare qualche Articolo di quel Documento, Renzi ha dovuto far ricorso al voto di fiducia e all’ indispensabile contributo dei verdiniani.Ovviamente votando si alla riforma costituzionale si vota sì anche alla nuova Legge Elettorale, battezzata “Italicum” che consente ai Partiti di nominare ben 100 Deputati. La Carta Costituzionale, vecchia di 70 anni, aveva sicuramente bisogno di essere aggiornata, ma non con i criteri del duo Boschi-Renzi, ma in modo tale da scongiurare l’ipotesi di “un uomo solo al comando”, come capita qualche volta nelle gare ciclistiche. Renzi è palesemente preoccupato del come conservare il potere e come esercitarlo, non certo del bene di questo nostro Paese e del suo Popolo. e per centrare il suo obiettivo non guarda in faccia nessuno, neppure gli amici, non a caso in seno al Partito di cui è Segretario, c’è un diffuso malumore. A mio modesto avviso, il nostro uomo ha sbagliato nel personalizzare la questione riforme, ha sbagliato a fare la voce grossa, ha sbagliato a fare della RAI una voce univoca in suo favore, tagliando tutte le trasmissioni che non gli facevano l’inchino. Non sono in grado di ipotizzare un suo successo o una sua debacle, sono però convinto che non sta rendendo un buon servizio al Paese.